Il 2011 che sta per finire è stato un anno piuttosto memorabile. Impressionanti rivolte di popolo nei paesi arabi nordafricani hanno portato al crollo di ben tre regimi dispotici se non dittatoriali, c’è stata una guerra in Libia, l’uccisione di Bin Laden e di Gheddafi, lo scandalo Strauss-Kahn, la terribile strage di giovani in Norvegia, siamo in piena megacrisi economico-finanziaria europea, e infine oggi gli Usa tornano a casa dopo dieci anni in Iraq.
Per noi di Pianetaserra però questo è stato soprattutto l’anno del grande terremoto e dello tsunami in Giappone: l’esplosione della centrale di Fukùshima si è irradiata fino in Italia, spingendo verso un esito inatteso il secondo e speriamo definitivo referendum antinucleare.
Il 2011 è stato anche l’anno del boom fotovoltaico, che ha portato il nostro paese a quota 12mila megawatt allacciati in rete, un salto da record mondiale. Due esplosioni, quella nucleare e quella fotovoltaica, che hanno mandato a monte le intenzioni del governo Berlusconi quater, che per anni ha tentato senza successo la politica energetica assurda e cialtrona di riavviare le centrali atomiche e di bloccare le rinnovabili.
Ora da poche settimane c’è un governo diverso, il vecchio e scandaloso esecutivo è stato spazzato via, come i territori colpiti dalle alluvioni d’autunno, dalla Liguria alla Sicilia. Il clima del pianeta peggiora visibilmente (gran siccità e sofferenze in Somalia, tempesta Irene con 45 morti negli Usa), ma le nazioni del mondo riunite a Durban hanno deciso di stare a guardare ancora un po’, un bel po’, si parla addirittura di altri dieci anni, prima di fare qualcosa per impedire l’irreparabile.
Il 2012 sarà però l’anno internazionale Onu dell’energia sostenibile per tutti, quindi non disperiamo e diamoci da fare come suggerisce il Worldwatch Institute. Buon 2012.