Archivi tag: Giappone

Al posto del nucleare

l'energia dei bravi ragazzi

Per sostituire un reattore nucleare da 1000 megawatt ci vogliono dai 5 ai 7mila megawatt solari o eolici. Il fattore cinque-sette è dovuto all’incostanza del sole e del vento, che riduce notevolmente l’efficienza degli impianti a rinnovabili rispetto alle centrali nucleari, le quali una volta accese vanno sempre al massimo (anche in caso di incidente, come si può notare a Fukùshima). Per installare 5000 megawatt eolici ci vogliono 2500 macchine da 2 megawatt, ovvero 250 parchi eolici da dieci torri ciascuna. Per fare 5000 MW fotovoltaici ci vorrebbero 5000 ettari di impianti o se preferite 50 parchi fv da un chilometro quadrato ciascuno. Si può fare? Certo che si può fare. Per esempio gli impianti eolici potrebbero essere messi in Sardegna e quelli fv in Sicilia, o un giudizioso misto, e avremmo sostituito due centrali nucleari (oltre ad aver creato un sostanzioso numero di posti di lavoro in regioni che ne hanno un disperato bisogno). Potremmo anche sostituire nelle case degli italiani venti milioni di lampadine da 60 watt con altrettante fluorescenti da 10, il che ridurrebbe di 365mila megawattora l’anno la domanda elettrica per ogni ora giornaliera di accensione delle luci. Ancor più elevato il risparmio se venti milioni di lavatrici venissero alimentate con acqua calda proveniente da collettori solari invece che con acqua fredda dell’acquedotto come avviene ora. Considerando 200 lavaggi l’anno e un risparmio di 1 kWh a lavaggio fanno 4 milioni di MWh in meno di elettricità. Insomma con interventi di risparmio energetico domestico generalizzati si potrebbe eliminare una terza centrale nucleare. Potrei andare avanti a lungo ma il senso è chiaro, se si investe massicciamente in risparmio, efficienza e rinnovabili si possono chiudere le prospettive per il nucleare e anche puntare al tutto rinnovabili come ripetono da tempo le grandi associazioni ambientaliste, basandosi su autorevoli analisi tecniche. Insomma è ora di cambiare il governo dell’energia. Ed è anche ora di cambiare governo,  come dimostrano le ultime elezioni tedesche, dove i verdi hanno cacciato via i democristiani che dirigevano il Baden Wuerttemberg dalla fine della guerra.

Arriva la nube

gli strani giri del fumo di Fukushima

E tutti si preoccupano, giustamente. Per vedere cosa hanno calcolato i modelli in merito alla traiettoria dei fumi radioattivi provenienti dall’altra parte del mondo bisogna andare sul sito dell’agenzia per la sicurezza nucleare francese (appare uno schermo nero, premere il tastino play in basso a sinistra). Sono immagini piuttosto inquietanti che mostrano come in pochi giorni il materiale che brucia a Fukushima sia arrivato in Europa. Per essere rassicurati consultare invece la pagina informativa dell’Ispra, l’istituto nazionale per l’ambiente di Roma. Arpa Emilia-Romagna nella sua home page ospita invece dei bollettini numerici quotidiani dove il ben noto simbolo della radioattività invece che nel solito allarmante giallo è immerso in un più rassicurante fondo verdino. Nel caso siate confusi dalla babele di unità di misura è bene sapere che la radioattività si misura in bequerel per metro cubo (Bq/m3) mentre la dose assorbita in microsievert (μSv, il livello naturale sta tra i 60 e i 240). In sostanza la prima unità si riferisce alla frequenza dei decadimenti isotopici che generano la radiazione mentre la seconda è la quantità di energia assorbita da un kg di materia.

Le balle nucleari che scoppiano

...tutta roba sicurissima...

Accidenti allo tsunami! Proprio non ci voleva, dopo tutto quello che Enel e compagnia hanno speso di propaganda per convincerci che il nucleare è una passeggiata, sicuro come una cassaforte, eccolo lì quel maledetto reattore giapponese di Fukushima che salta per aria come una bomba, e c’è pure il filmato, che quello almeno per Cernobil mancava. E adesso? Adesso che gli italiani possono vedere i giapponesi che con tutta la loro famosa organizzazione compostamente prendono lo iodio, evacuano 24 km dalla centrale, misurano la radioattività addosso ai bambini e ricoverano i primi contaminati? Allora parola d’ordine contenere i danni, l’Italia in fondo non è sismica come il Giappone (spiegatelo a quelli dell’Aquila, del Belice, del Friuli, della Campania), nel Mediterraneo gli tsunami non si sono mai visti (però bisogna tacitare gli archeologi che ci raccontano la civiltà di Creta spazzata via dallo scoppio del vulcano di Santorini) i nostri reattori sono nuovi quindi più sicuri (col piccolo particolare che la commissione di controllo americana non li ha ancora approvati) e così via sparando altre balle. Fortuna che il referendum si fa a scuole chiuse, con le mamme già al mare, ma stavolta può succedere che le mamme rimandino la partenza di qualche giorno, giusto il tempo necessario per mettere la x sul Sì, che vuol dire: Sì, son tutte balle, e scoppiano!

Batterie in affitto

Foglie di litio...
Foglie di litio...

La nuova auto elettrica di cui tutti parlano si chiama Foglia (Leaf). Un bel nome per un’auto molto coraggiosa sia come linea che come prestazioni. Dovrebbe essere su alcuni mercati (Giappone, Usa e Uk, da noi ve la sognate…) entro l’anno. Monta 220 kg di batterie ultrapiatte che possono essere ricaricate a casa in otto ore, ma con particolari stazioni di ricarica arrivano all’80% della carica in solo mezz’ora. Velocità e autonomia la rendono molto interessante come auto metropolitana: con 150 km di autonomia e una vmax di oltre 130 km/h ci potete anche andare in tangenziale. La cosa più curiosa comunque è la proposta di Nissan per ridurne il prezzo altrimenti proibitivo: prendere le batterie in affitto mensile. Se una qualche volta qui in Val Padana si volesse fare qualcosa di utile contro l’inquinamento ora lo strumento ci sarebbe, scalare l’affitto della batteria elettrica dalle tasse e mettere un tot di stazioni di ricarica rapida in giro, et voilà, ecco un buon numero di auto elettriche che compaiono sulle nostre strade, e un bel po’ di fumo in meno nei nostri polmoni…